L'ARTE AL FEMMINILE DI ROSSELLA MONTAGNA
I nudi artistici di Rossella Montagna non sono mai totalmente svestiti, ma sempre parzialmente ricoperti da abbondanti panneggi, che ne modellano la forma, aderendo perfettamente alle movenze del corpo e dell’anima.
Essi presentano le pieghettature della Lempicka, le velature del Pontormo e le lumeggiature del Vermeer, in un gioco di luci ed ombre, inspiegabile con le sole leggi del chiaroscuro e comprensibile nel tormento dell’artista.
Esso si manifesta negli occhi tristi, nei lineamenti tirati, nei gesti cadenti, in netta contrapposizione con corpi splendidi, posture statuarie, atteggiamenti ambigui, che equilibrano il tutto in una catarsi liberatoria.
Donne sdraiate, donne sedute, donne in ginocchio affollano un teatrino multicolore, tra il brusio delle ali di farfalle e lo sfavillio delle luci della ribalta, sul palcoscenico dell’arte, in una recita a soggetto ed in un’espressione unica.
E’ finalmente giunto il momento in cui la donna può gridare al mondo i suoi reconditi sentimenti, le sue arcane paure, le sue pulsazioni nascoste e svelare le sue carte, senza desueti tabù, falsi pudori, velate ipocrisie.
Il tutto non è dichiarato in termini espliciti, ma sottotono, in penombra, con voci appena sussurrate in una tavolozza ricca di segni fluidi, forme sinuose ed immagini suggestive, con un tocco morbido, incisivo, vellutato.
I drappeggi di Rossella Montagna evidenziano le pieghe dell’anima femminile, per abbatterne le barriere, spezzarne i legami, demolirne gli ostacoli e farne apparire le virtù, i valori, i pregi, finora calpestati dallo strapotere maschilista.
La forma è fluida, la luce è carezzevole, il volume è rotolante ed il colore si va sfumando in nuances indefinite e connotazioni psicologiche, coinvolgenti ed intriganti.
Presenze inquietanti, ambienti surreali, situazioni sospese parlano di un profondo coinvolgimento interiore e di una vocazione artistica, votata all’espansione dei sensi, attraverso i palpiti della carne e i fremiti dello spirito. Delicate sfumature sottendono una calda sensualità, un sognante romanticismo ed una carica erotica, che esplodono in colori squillanti, toni suadenti e musica visuale.
Il distacco tra soggetto ed oggetto, autrice e modella è avvertibile nella mescolanza diretta sulla tela di colori caldi e freddi, primari e secondari, fondamentali e complementari, che placando la tensione psichica, accentuano l’ispirazione artistica.
Rossella Montagna conserva in sé il dono dell’infinito e lo difende ad oltranza, contro le avversità della vita, l’incomprensione degli uomini e le difficoltà del mondo, in quadri pieni di fascino, di incanto e di seduzione.
GIANNI LATRONICO
(Critico d’Arte e Giornalista – Matera)