Giuseppe Santoiemma - Rossella Montagna Artista 2015

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Critici

Scorrendo i titoli delle più importanti Personali e Collettive, delle Rassegne d'arte contemporanea cui la pittrice ha partecipato in Italia e all'estero, nonchè dei concorsi e dei premi vinti dal 1990 ad oggi, si resta sorpresi ed ammirati dal prestigioso curriculum di Rossella Montagna, un'Artista "in progress", una donna volitiva, perseverante, inquieta ed indomita che, pur continuando a mietere successi, non si è mai cullata sugli allori, ma ha inteso varcare i confini dell'ovvio, oltrepassare i parametri dell'ordinario, alla conquista di mete sempre più elevate.
Dopo anni di studio, d'applicazione costante, Rossella è pervenuta alla corrente artistica dell'"Iperrealismo", un approdo nè semplice, nè agevole, passato attraverso influenze di correnti e d'artisti a noi più vicini nel tempo, dai surrealisti Magritte e Dalì, al metafisico Giorgio De Chirico, per finire alle contaminazioni della Pop-art americana nella rappresentazione replicata ed esasperata d'oggetti della civiltà consumistica.
E' da ammirare nella pittura di Rossella Montagna la gradevole e nitida impaginatura del quadro, il sapiente gioco combinatorio d'oggetti dai colori vivaci e squillanti che risaltano per contrasto da un fondo scuro, immersi come sono in un fascio di luce reso da un giallo arancio che taglia a metà la tela.
L'Artista supera la realtà dipingendola con tale esattezza da andare oltre le capacità visive dell'occhio umano, perchè ci costringe all'analisi di ciò che noi siamo abituati a vedere per sintesi. Nella sua pittura c'è una straordinaria attenzione ad oggetti che nella brillantezza dei colori stanno lì di fronte a noi, con una sensibilità sotterranea e sottintesa in una concezione panteistica del mondo che dà anima oltre agli esseri viventi, anche a piante e cose.
Come immagine di copertina del suo catalogo, Rossella ha scelto un olio su tela di cm.80x80, dal titolo "La beffa". Il quadro raffigura in primo piano di spalle un nudo di donna in posizione fetale, con accanto un copricapo da giullare. "La beffa" sottolinea, in chiave drammatica, le frustrazioni e le angosce esistenziali di una donna ferita nell'orgoglio, derisa, umiliata ed offesa.
La contorsione del corpo e la plasticità delle forme conferiscono, tuttavia, al nudo una segreta carica erotica che trasmette, a livello inconscio, un inconfessato desiderio di concupiscenza, un pò come le sensuali donne dipinte dalla polacca Tamara De Lempicka.
Volendo trovare il bandolo della matassa che, dipanato, possa farci da guida nella lettura di questi quadri, dobbiamo partire dalla tela "Dolce inganno", un olio su tela di cm. 60x80 che raffigura Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso Terrestre. Di lato l'albero del melo con il serpente tentatore, al centro le plastiche figure dei nostri primi progenitori che in tono dimesso, con senso di colpa, si allontanano dall'Eden. Il tema, sia pure in chiave moderna, risente a livello d'ispirazione, nella postura delle figure e nella plasticità delle forme dell'influsso del Masaccio.
Nel nostro ideale percorso potremmo poi soffermarci su una tela dal titolo "Luce" (cm. 50x100). Si tratta di una donna ritratta di spalle che dorme nel suo letto sognando amori impossibili. La postura divaricata della donna, l'abbraccio con il guanciale, le lucide lenzuola di seta sottolineano un'atmosfera carica d'eros.
Lo stesso tema, senza tuttavia la presenza femminile è in "Primi bagliori" (cm. 60x80): un talamo nuziale disfatto, lenzuola di seta spiegazzate ed ancor calde dell'umana presenza e, ai piedi del letto, scarpe con tacco ed un corpetto dismesso.
Di chiaro significato simbolico è la "Danza di ceri" (cm. 80x120), un'opera imponente con evanescenti figure femminili a mò di fiammelle, che accennano passi di danza. Piccoli geni, fatine, proiezione dei nostri sogni, creature di un iperuranio fantastico nel quale noi tutti vorremmo vivere.
Orientaleggianti alcune delicate immagini di donne in chimono nella tela "La farfalla di gesso" , un olio di cm. 80x80 che ripropone la grazia e la soavità delle fanciulle nipponiche dagli occhi a mandorla.
D'ispirazione dechirichiana, per via dei manichini e di quell'aura senza tempo, la tela "Dietro le quinte" (60x80), oggetti inanimati disseminati per terra, alcuni in piedi e vestiti, sembrano debbano all'improvviso muoversi e parlare e raccontare una storia.
Speranze, delusioni, chimere! Non è tutto oro quello che è luce. Alle mirabolanti e progressive conquiste della donna nel mondo occidentale, fanno da contraltare condizioni d'inferiorità, quasi di schiavitù nel mondo islamico, sopratutto nell'Afganistan dei Talebani. Rossella sente come una sferzata sulla pelle tale dramma e lo denunzia a chiare lettere in una sua tela intitolata "Natura silente", un quadro ad olio di cm.60x80, dove in primo piano spicca la sagoma di una persona avvolta in un involucro di plastica argentata. Sullo sfondo paletti tra loro collegati con filo spinato, mentre nell'aria volteggiano veli e drappi colorati, simbolo di una femminilità conculcata e repressa, ma non doma.
A conclusione di questo immaginario percorso, possiamo infine collocare "Insolito clero" (cm. 60x80) che propone in primo piano alcune donne in abito talare, i colori sono vivaci, sullo sfondo la sagoma inconfondibile della basilica di S. Pietro. Il tutto per ricordare l'assurda pretesa delle donne che, nella loro smania di femminismo oltranzista, non esitano a chiedere per loro anche il ministero sacerdotale.
Artista di grandi mezzi espressivi e di forte carica vitale, Rossella Montagna perviene ad un "Iperrealismo magico"; la pittrice non si limita ad isolare gli oggetti e ad esaltarne in una sorta di estraniamento forme e colori, ma vi s'immerge con tutta l'anima in una disperata ricerca di verità e d'assoluto, proiettando interrogativi inquietanti e destando coinvolgimenti emozionali e psichici del fruitore.
A corredo delle rappresentazioni iconiche, alcune delicate liriche, scritte da Rossella in punta di penna e poi gelosamente custodite nel cassetto dei sogni, che fanno risaltare la delicatezza d'animo e la serietà del sentire di chi affida oltre che ai colori, ora anche alle parole, la sua voglia d'infinito.
A questa pittrice di talento e poetessa in fieri, l'augurio di un radioso avvenire.
Ad majora semper, Rossella, "in hoc sigmo vinces".

Con stima e simpatia
Prof. GIUSEPPE SANTOIEMMA
Critico d'Arte
 
Rossella Montagna
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